venerdì 21 marzo 2014

esprimendomi...


Se i "grandi" quando ero bambina non fossero riusciti a scorgere nel disegno l'elefante dentro al boa, come è accaduto al protagonista de "Il piccolo principe", probabilmente non sarei mai arrivata a scrivere su queste pagine e mi sarei invece occupata nella vita di cose "importanti".Come quell'aviatore precipitato nel deserto avrei fatto fatica a disegnare una pecora ad un bambino o a comprendere il dramma dei baobab.Se quella bambina che vedeva animarsi i suoi disegni nell'aria è rimasta viva in me, se nella mia mente c'è una voce, chiara e sicura, che mi esorta e dice- niente è impossibile- lo devo in gran parte ad una persona.



Queste righe le ho scritte qualche anno fa, sono indirizzate a mio nonno, dal quale, anche se si trovava di fronte ai miei primi maldestri tentativi di espressione, ho sempre ricevuto lo stesso commento: "è un capolavoro!"

 Creare qualcosa significa anche mostrare apertamente una parte di sé.. all'inizio, da bambini, è istintivo... crescendo presuppone una dose di coraggio, diventando adulti poi si impara ad intraprendere la propria strada con la consapevolezza che non si può piacere a tutti, che questa parte intima che si espone, scrivendo, dipingendo, dando una forma nostra alla materia, insomma esprimendosi, esiste ed ha ragione di esistere a prescindere.

Creare è una necessità, se mi trovassi su un'isola deserta, so che starei facendo ugualmente quello che faccio ora, nessuno lo vedrebbe, ma il fine primo dell'esprimersi non credo sia quello di "esibire"...



... malgrado ciò accade poi che, chi ha confidenza con l'esprimersi, abbia anche una dose più o meno marcata di esibizionismo :)


domenica 16 marzo 2014

l'artigianato per me...

Saranno le fasi lunari, altre fasi in corso prettamente femminili, sarà che ho la febbre e da due giorni non riesco a lavorare, sarà la primavera.. non lo so. Sentivo di dover scrivere questa cosa...

Ogni giorno sono a contatto con tantissimi bravi artigiani, che si esprimono attraverso ciò che realizzano, tutti sognano di poter vivere bene di quello che fanno, lavorano senza neanche contare le ore per realizzarsi. Si organizzano, si muovono, spesso guadagnano così poco che si potrebbe definire "autosfruttamento sul lavoro". Vivono con un block notes a portata di mano, che le idee arrivano quando meno te lo aspetti e volano via veloci...
Li amo tutti, anche se magari qualcuno mi sta sul cavolo poi come persona, ma lo amo lo stesso... come amo tutti quelli che hanno un'idea e la perseguono.

Ogni giorno però vengo anche esposta ad un abuso del termine “artigianale”, di solito passo oltre, oggi ho deciso di soffermarmi sul tema.

Da wikipedia:
L'artigianato è un'attività lavorativa in cui gli oggetti utili e decorativi sono fatti completamente a mano o per mezzo soltanto di semplici attrezzi: gli articoli prodotti tramite fabbricazione in serie o da macchine non sono artigianato.

Parlando del mio campo, la ceramica dunque, c'è una grossa differenza tra la produzione di un oggetto manualmente oppure con l'utilizzo ad esempio di stampi. Chiaramente il pezzo unico comporterà un maggior tempo di lavorazione e avrà maggior pregio, essendo per l'appunto unico.


Comunque se un artigiano realizza uno stampo, e da esso una piccola serie, questo non vuol dire che non sia un artigiano...

Sono altre cose che proprio non riesco a mandare giù:
  1. l'accostamento delle stampanti 3D alla figura dell'artigiano
  2. chi realizza un oggetto assemblando materiali industriali (sul dizionario è artigiano colui che crea o trasforma un materiale) può definire l'oggetto “di design” (se è sua l'ideazione dell'assemblaggio) ma non “artigianale”
  3. il business che si è creato in modo sbagliato intorno a tutto ciò, quindi mostre mercato senza un minimo di selezione dove ti trovi a vendere pezzi per cui hai lavorato ore o giorni, accanto a banchi “tutto a due euro”... oppure siti che si ripropongono di valorizzare il vero “handmade” che poi si aprono a tutti gli hobbisti della domenica (che magari utilizzano kit già pronti per le loro creazioni, o sono armati solo di pistola per la colla a caldo, oppure si limitano ad incollare un tovagliolo colorato su un tagliere di Ikea)
  4. chi copia e si appropria delle idee altrui (quelli che "l'ispirazione mi arriva da pinterest", andatevi a fare una passeggiata, ascoltate una canzone, guardatevi dentro e lasciate stare pinterest...)
Quello a cui vorrei arrivare è che sicuramente non tutto ciò che è fatto a mano è bello forzatamente, soggettivamente ci sono cose che non indosserei o metterei a casa, però se è davvero artigianale ha comunque un valore, oggettivamente...

L'artigianato è una forma di arte in cui coesistono utilità e valenza estetica, ma è pur sempre una forma di arte, e come tale andrebbe preservata... 




domenica 9 marzo 2014

una mattonella e.... cioccolato, cioccolato e cioccolato



            Il lavoro al Lab mi porta via ogni giorno molto tempo, non ho orari e lavoro sempre anche nel fine settimana o durante le vacanze. Amo quello che faccio e non mi pesa, anzi se per caso capita che un giorno non riesca a lavorare sento che la giornata è stata un po' sprecata.                               




Avendo anche due figli, Elettra di 12 anni e Leon di 6, devo riuscire ad incastrare un po' il tutto, facendo i conti anche con il fatto di essere una pessima casalinga, poco organizzata di indole o meglio decisamente casinista.

La fortuna è che essendo cresciuti così, Elettra e Leon considerano normale che la cena ogni tanto sia bruciata, oppure che siano le otto di sera e io mi accorga con sommo stupore che nel frigo rimbombi l'eco, oppure che ogni tanto i calzini non siano uguali tra loro... mi amano così, o forse si tratta della sindrome di Stoccolma.. chi può dirlo?

Dunque ecco, la mia vita trascorreva così, tra ceramiche, pasticci culinari e due ragazzini che per sopravvivenza si sono adattati ad una famiglia lontana da quella delle pubblicità (e sono anche sereni, pensa te!), finché con venerante ammirazione son venuta a sapere che una mia cara amica, Ilaria (se non la conoscete andate a leggere il suo blog, è una bravissima maker che crea meraviglie utilizzando materiali che di solito si buttano),  prepara ogni settimana i muffin per i figli da portare a scuola...

Decido di tentare anche io, non do loro mai le merendine, ma fino ad ora con un frutto di stagione o uno yogurt me l'ero sempre cavata senza morti né feriti...

Il piano era quello di fare una torta e poi tagliarla in porzioni... non avendo stampi per i muffin (ma mi attrezzerò, devo ammettere che ci siamo divertiti)...

Così tra chiacchiere, musica e troppo impasto del dolce che ci siamo mangiati a cucchiaiate... tadaaaaaan...


la ricetta l'abbiamo presa da qui :
http://www.veganhome.it/ricette/dolci/torta-cioccolato-facile/

anche se noi abbiamo messo moooooolto più cacao amaro...
...e aggiunto anche pezzetti di cioccolato fondente... se uno deve fare una cosa deve farla per bene!!